martedì 14 ottobre 2014

Donne e Zone Critiche (Gambe, Addome e Glutei). Nasce Progetto Donna


La Teca Fitness, Leader Mondiale di Strumentazioni Isotoniche, ha progettato un sistema in grado di svolgere un’azione mirata sulle zone critiche del corpo femminile: due apparecchiature per le gambe, una per l’addome e ben tre per i glutei, le uniche in grado di allenare sinergicamente tutta la muscolatura di questa zona. E le abbiamo combinate con eccellenti macchine cardiovascolari particolarmente attive sulla regione glutea, in grado di far bruciare calorie in modo gentile ma deciso con workout a basso impatto.

Il risultato è un circuito unico nel suo genere, con speciali protocolli di lavoro che consentono di scolpire gambe, addome e glutei in maniera sorprendente e con risultati visibili in 6 settimane, reali e testati.


Metodi facili e rapidi:

conquistiamole con la semplicità d’uso.
Sedute incredibilmente efficaci già in soli 15' con movimenti naturali e intuitivi, per chi non ha tempo o per chi ha poca familiarità con l’attività fisica.

Risultati visibili:

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Le hanno provate tutte, spesso con illusioni temporanee: confortiamole con un metodo efficace che assicuri risultati visibili, naturali e soprattutto duraturi.

Privacy e attenzioni:

comprendiamo la loro psicologia.
Se non si sentono in forma, le donne sono più fragili e timide e temono di mostrarsi: accogliamole in spazi confortevoli e riservati, al riparo dagli sguardi, perché siano libere di tornare in forma, con i loro tempi.

Meno spazio, più successo:

Attrezza un corner Donna LadySwitching dedicato allo snellimento globale, con sedute brevi da poter proporre singolarmente, grazie alla completezza del metodo, o da combinare con altre attività, grazie alla sua rapidità.




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mercoledì 3 settembre 2014

BLSD (BASIC LIFE SUPPORT - DEFIBRILLATION)

BLSD E' LA SIGLA (BASIC LIFE SUPPORT - DEFIBRILLATION) DELLE MANOVRE DA COMPIERE PER INTERVENIRE IN CASO DI ARRESTO CARDIACO. L'arresto cardiaco improvviso (o "morte cardiaca improvvisa") è un evento che colpisce nel mondo occidentale centinaia di migliaia di persone ogni anno. Si può calcolare 1 arresto cardiaco improvviso per mille abitanti per anno: ciò significa in Italia (58 milioni di abitanti) un'incidenza di 50 - 60 mila casi ogni anno. Per la maggior parte si tratta di individui in età ancora giovane, spesso ignari dei fattori di rischio da cui sono affetti, dove l'arresto cardiaco è la prima manifestazione di patologie che possono essere curate efficacemente. 

I dati degli studi clinici hanno dimostrato che queste persone, se soccorse prontamente ed in maniera adeguata, hanno buone probabilità di ripresa. L'importante è riconoscere la situazione di emergenza, chiamare il 118 e in attesa dell'arrivo dell'ambulanza, agire con manovre che sostituiscono le funzioni vitali interrotte ( BLS: Basic Life Support ovvero supporto di base delle funzioni vitali ) e, se è disponibile un defibrillatore, tentare di ripristinare il battito cardiaco con la defibrillazione. Tutti possono imparare come intervenire in caso di arresto cardiaco: il progetto BLSD della CRI si propone di diffondere le manovre di BLS e defibrillazione precoce tra tutto il personale della CRI e la popolazione italiana, nel rispetto della normativa in vigore.


I SOCI DELLA 2F MEDICALI SONO ABILITATI PER INTERVENIRE ED EFFETTUARE LE MANOVRE DA COMPIERE IN CASO DI ARRESTO CARDIACO.

IL PROSSIMO MESE, TUTTO LO STAFF (AGENTI E DIPENDENTI) EFFETTUERANNO IL CORSO PER AVERE LA ABILITAZIONE.

CREDIAMO CHE UN AZIENDA CHE VENDE ELETTROMEDICALI PER LA SALUTE (TRA CUI DEFIBRILLATORI) DEBBA AVERE TUTTO IL SUO PERSONALE FORMATO DA OGNI PUNTO DI VISTA PER OFFRIRE AL CLIENTE IL MASSIMO DEL SERVIZIO E IN QUESTO CASO RIUSCIRE A SALVARE UNA VITA.










giovedì 14 agosto 2014

Sensibilizzazione: Salva La tua Vita








Se anche tu la pensi come noi, aiutaci a divulgare questa informazione


Siamo alla ricerca di persone che ci possano aiutare a vendere i defibrillatori HEARTSINE presso AZIENDE, PISCINE, CAMPI SPORTIVI, CENTRI COMMERCIALI, CONDOMINI, SCUOLE.







martedì 12 agosto 2014

Morte Cardiaca Improvvisa. Far ripartire il cuore (anche il tuo), tutti possono farlo!


PREFAZIONE

Noi della 2F medicali crediamo nel progetto EMD118 e nei prodotti Heartsine (l'Azienda che ha INVENTATO il defibrillatore). Ci crediamo a tal punto di aver effettuato noi stessi un corso di formazione per sapere cosa fare in caso di Morte Cardiaca Improvvisa. Pensiamo che le strutture ed i professionisti con i quali lavoriamo (Fisioterapisti, Medici Estetici, Odontoiatri e Farmacisti), debbano avere e saper utilizzare un DEFIBRILLATORE semi-automatico per salvaguardare la vita dei propri pazienti. La Morte cardiaca improvvisa (65.000 morti l'anno solo in italia) può colpire davvero tutti in qualsiasi istante, e avere un defibrillatore semi-automatico nella propria struttura ed avere la certificazione BLSD (Basic Life Support with Defibrillator) per l’abilitazione all’utilizzo del defibrillatore semi-automatico, può salvare una vita.
Vi invitiamo quindi a leggere questo articolo che spiega che cosa è "la morte cardiaca improvvisa" e cosa possiamo fare per salvare la vita di una persona (che potrebbe essere anche la tua).
Prevenire è meglio che curare, per questo motivo ci auguriamo che chiunque leggerà questo post non ragioni all'italiana: "FINCHE' NON CI ESCE IL MORTO, NON FACCIO NULLA".

Grazie e Buona Lettura.

2F Medicali Staff






 


"Se mi dovessi trovare da un cliente a proporre un qualsiasi dispositivo medicale o servizio, e dovessi morire poichè il mio cliente non ha un defibrillatore e non sà cosa fare, beh! sinceramente mi incazzerei"             
                                                                                                                        Cit. Riccardo Pennacchi



La Morte Cardiaca Improvvisa

Per definizione, la Morte Cardiaca Improvvisa è quella morte di origine cardiaca che si verifica rapidamente in un soggetto in apparente stato di buona salute: in questa condizione, il cuore si ferma senza preavviso e la circolazione sanguigna si arresta. Essa è responsabile della metà di tutte le morti per causa cardiaca.
A differenza dell’attacco cardiaco, in cui è l’ostruzione delle arterie del cuore ed il conseguente blocco del flusso sanguigno a determinare l’immobilità del muscolo cardiaco, nella morte cardiaca improvvisa il cuore non pompa più bene per via di una malfunzione del sistema elettrico del cuore. Semplificando, si può dire che la Morte Cardiaca Improvvisa è simile ad un corto circuito elettrico, mentre l´attacco di cuore assomiglia ad un blocco dei tubi dell´acqua.
La causa piú frequente di arresto cardiaco è un disturbo del ritmo cardiaco (o aritmia) che prende il nome di Fibrillazione Ventricolare (FV). Il cuore ha un sistema elettrico intrinseco e nel cuore sano un segnapassi dá inizio al battito cardiaco, poi l´impulso elettrico si diffonde attraverso vie di conduzione in tutto il cuore, causando la contrazione in modo ritmico e regolare.
Quando c´è la contrazione, il sangue viene pompato. Ma nella Fibrillazione Ventricolare, i segnali elettrici che controllano l´attivitá di pompa del cuore, improvvisamente diventano rapidi e caotici. Di conseguenza, i ventricoli cominciano a tremare, fibrillano, invece di contrarsi e non pompano piú il sangue dal cuore al resto del corpo. Se il sangue non puó arrivare al cervello, questo rapidamente soffre e la persona perde la coscienza in pochi secondi.
Se uno Shock di emergenza non viene erogato al cuore per ripristinare il suo ritmo regolare, con un apparecchio chiamato Defibrillatore, la morte si verifica in pochi minuti. Infatti, oltre il 70% delle vittime di Fibrillazione Ventricolare muore prima di raggiungere l´ospedale.
Chi è a rischio?
La Morte Cardiaca Improvvisa spesso si verifica in persone attive e apparentemente sane senza precedenti problemi cardiaci o altri problemi di salute. Ma la veritá è che la morte improvvisa non è un evento fortuito; infatti, la maggior parte delle vittime ha problemi di cuore o altri problemi di salute, anche se essi non lo sanno ancora.
Ci sono numerosi fattori predisponenti all´arresto cardiaco, ma i due piú importanti sono:
  • un precedente attacco di cuore: 75% delle persone che muoiono di morte cardiaca improvvisa hanno avuto precedenti attacchi di cuore.
  • malattie delle arterie coronarie: 80% delle vittime di morte improvvisa hanno segni di malattia coronarica; cioè restringimenti o blocchi nelle arterie che forniscono sangue al cuore.
Ci sono anche un certo numero di segni e sintomi che indicano che una persona ha un maggiore rischio di morte cardiaca improvvisa:
  • una frequenza o ritmo cardiaco anormale (aritmia) da causa sconosciuta.
  • una frequenza cardiaca elevata (tachicardia) che viene e va, anche quando la persona è a riposo.
  • episodi di svenimento (sincope) da causa sconosciuta.
  • una bassa frazione di eiezione ventricolare: la frazione di eiezione è la misura di quanto sangue è pompato dai ventricoli in ogni battito. Un cuore sano pompa 55% o piú del suo sangue in ogni battito. Persone a rischio di morte cardiaca improvvisa hanno frazioni di eiezione inferiori al 40%, spesso associate a tachicardia ventricolare.

Ogni minuto è importante!

In presenza di un arresto cardiaco, le possibilità di salvare la vittima diminuiscono del 10 per cento per ogni minuto trascorso. Dopo soltanto 5 minuti dall’attacco cardiaco, pertanto, le possibilità di salvezza sono scese al 50 per cento e ci sono già altissime probabilità della permanenza di danni celebrali dovuti al mancato afflusso di ossigeno al cervello. In Italia è calcolato che il tempo medio d´intervento di un’autoambulanza, dal momento della chiamata all’arrivo dal paziente da soccorrere, è di circa 13/15 minuti. E’ chiaro quindi che solo l´intervento immediato e l´utilizzo di un defibrillatore possono offrire alla vittima delle possibilità di salvezza.

Può succedere in ogni momento

infarto calcioLa Morte Improvvisa colpisce chiunque e dovunque: per strada, al bar e nei luoghi pubblici, sui campi di gioco e nelle strutture sportive, nei luoghi di lavoro e di studio, alla guida del proprio mezzo di trasporto. Ogni anno le vittime di arresto cardiaco superano di gran lunga quelle causate dagli incidenti stradali e dall’aids. Si stima che le morti improvvise cardiache nella popolazione sopra i 35 anni siano 1 ogni 1000 abitanti per anno. Circa 50.000 per anno nel nostro paese considerando l´intera popolazione. Infatti, anche se più rare, non risparmiano neanche la popolazione più giovane. Si stima inoltre che la morte improvvisa cardiaca costituisca il 15% delle morti totali, ed il 50% delle morti dei pazienti riconosciuti cardiopatici. Il 70% delle morti cardiache improvvise si verifica fuori ospedale. Se in più della metà dei casi l´episodio colpisce chi è già noto come cardiopatico, negli altri casi si tratta spesso di persone apparentemente sane, nel pieno degli anni, nelle quali la morte avviene entro un´ora dai primi disturbi, ma spesso è istantanea e coincide con il primo sentirsi male.
Dell´arresto cardiaco sappiamo che, oltre che improvviso, è anche inatteso e determinato in prevalenza da un attacco cardiaco/minaccia di infarto cardiaco. Può però avvenire anche in seguito a trauma toracico, annegamento, soffocamento, folgorazione elettrica, intossicazione da farmaci o droghe. Non infrequentemente è legato a malformazioni dell´impianto elettrico del cuore evidenziabili con accertamenti semplici come l´elettrocardiogramma.
L´aritmia che determina l´arresto cardiaco e quindi la morte improvvisa è più spesso la fibrillazione ventricolare, che trasforma in una vibrazione caotica la regolare azione di pompa del sangue da parte del cuore. La circolazione del sangue si arresta istantaneamente. La vittima perde coscienza, respiro e polso e cade a terra o si accascia inanimata. Per un periodo di 4-5 minuti l´organismo consuma la sua riserva di ossigeno poi, se niente interviene a ripristinare il ritmo e quindi la circolazione, gli organi entrano in sofferenza, per primo il cervello. Oltre i 10-15 minuti la morte da apparente diviene definitiva.

La catena della sopravvivenza

Come già detto, nella morte improvvisa da arresto
cardiaco il cuore improvvisamente smette di contrarsi. L´evento può colpire sia uomini che donne, giovani o anziani, ovviamente con diversa probabilità. Molte vittime di arresto cardiaco apparentemente non accusano sintomi né segni di allarme.
Va ribadito che l´unico modo per riavviare il cuore è la defibrillazione, cioè la erogazione di uno shock elettrico il più presto possibile da parte di un defibrillatore DAE.
La prima cosa da fare di fronte ad una persona che cade a terra o si accascia è quella di saper verificare se è priva di coscienza e di respiro e in questo caso chiamare o far chiamare immediatamente il Sistema di Emergenza Medica 118, senza esitazioni!
Per ogni minuto di ritardo prima che venga erogato lo shock elettrico con il un defibrillatore, si riduce la possibilità di sopravvivenza del 7-10%. Tanto più precoce è la defibrillazione elettrica tanto più probabile è la rianimazione. In attesa dell´arrivo del DAE è utile ed efficace praticare la manovra di rianimazione cardiopolmonare (respirazione bocca a bocca e compressioni toraciche).
Il sostegno delle funzioni vitali rappresenta la prima fase della rianimazione d´urgenza e consiste nei 3 passi successivi denominati ABC (dall´inglese Airway, Breathing, Circulation):
  1. controllo delle vie aeree (Apertura della via aerea);
  2. sostegno respiratorio, cioè ventilazione artificiale e ossigenazione dei polmoni (Bocca-bocca o bocca-naso)
  3. sostegno circolatorio, cioè riconoscimento dell´assenza di polso e istituzione della “Circolazione artificiale” mediante il massaggio cardiaco esterno.
L´insieme delle azioni per tentare di salvare una persona colpita da morte improvvisa cardiaca prende il nome di catena della sopravvivenza, costituita da quattro anelli tutti egualmente importanti.
  • Il primo anello è l´allarme immediato, cioè la telefonata di chi è testimone, anche occasionale, al 118. La rapidità del soccorso è essenziale. Allertare il 118 rientra nei doveri di ogni cittadino di fronte ad una persona priva di coscienza e che non respira.
  • Il secondo anello è rappresentato dalla rianimazione cardiopolmonare precoce (RCP). Ognuno dovrebbe saper avviare questa manovra, che aumenta le possibilità di sopravvivenza della vittima di arresto cardiaco, ed è utile anche in diverse altre condizioni (svenimento, annegamento, soffocamento, folgorazione elettrica, intossicazione da farmaci o da droghe).
In molti paesi è insegnata nella scuola o è obbligatoria per avere la patente di guida.
  • Il terzo anello è costituito dalla defibrillazione elettrica precoce, per ripristinare il più presto possibile un ritmo cardiaco efficace. L´erogazione dello shock elettrico tramite due placche applicate sul torace è fatta da operatori sanitari, ma anche da “laici” addestrati, autorizzati e dotati di DAE, soprattutto personale dei
servizi di sicurezza (polizia di stato e locale, carabinieri, vigili del fuoco, protezione civile, addetti in luoghi di grande affollamento). La manovra viene eseguita secondo le indicazioni a voce dell´apparecchio.
  • Il quarto anello è relativo al soccorso avanzato (ACLS) prestato dal Sistema di Emergenza Medica 118.
Infatti anche se efficacemente rianimata, la vittima deve essere monitorata, stabilizzata e trasportata in ospedale per le ulteriori cure del caso.
L´anello più debole della catena della sopravvivenza è fuor di dubbio il primo, che riguarda la immediata chiamata del 118 di fronte ad una persona che cade o si accascia apparentemente priva di coscienza e di respiro spontaneo.
Senza la sensibilità e l´azione immediata di chiunque sia testimone di una morte improvvisa cardiaca, anche il più efficace dei sistemi di emergenza medica e la più fitta e organizzata rete di DAE non riusciranno ad andare al di là di una percentuale marginale di soggetti efficacemente rianimati, senza danno cerebrale residuo. Occorre che l´intervallo di tempo fra l´evento e la chiamata del 118 sia il minore possibile
(intervallo vicino a zero) cosicché il sistema di emergenza e il defibrillatore abbiano a disposizione tutti i 10-15 minuti per un intervento efficace.
Per questo sono sufficienti tre cose:
a. riconoscere l´assenza di coscienza e di respiro
b. chiamare senza indugio il 118
c. verificare la presenza di un defibrillatore in zona e di qualcuno che lo sappia usare
Se tutti avessero la sensibilità di sentirsi potenziali “cittadini salvacuore” si potrebbe raggiungere un risultato favorevole almeno in un caso su quattro.
Questo significherebbe 12.000 vite salvate l´anno nel nostro Paese!
Attualmente nella maggior parte delle aree italiane la sopravvivenza è soltanto marginale, cioè dell´1-3%.

Defibrillare è alla portata di tutti!

PAD500P
Far ripartire il cuore è possibile e tutti possono farlo!
Con l´avvento del defibrillatore automatico esterno (DAE) è diventato possibile interrompere la fibrillazione ventricolare e salvare la vittima di arresto cardiaco.
Il DAE è in grado di riconoscere la fibrillazione ventricolare ed erogare una scarica elettrica attraverso il torace che, se tempestiva, interrompe la aritmia. L´attività elettrica del cuore viene azzerata per un momento e poi riprende con un ritmo spesso efficace e regolare. In attesa della defibrillazione esterna, è utile eseguire la manovra di rianimazione cardiopolmonare, con la quale è possibile, specie nei casi di intervento oltre i 3 minuti, raddoppiare il tempo utile per intervenire senza danno successivo neurologico. Con il DAE è diventato possibile l´intervento di personale
“laico”, purchè addestrato ed autorizzato.
Il defibrillatore automatico esterno (DAE)
Il DAE è un apparecchio in grado di riconoscere quelle situazioni di alterazione di frequenza o di qualità del battito cardiaco (tachicardia o fibrillazione ventricolare) che richiedono uno shock elettrico per evitare o risolvere un arresto cardiaco. E´ in grado di guidare l´operatore con istruzioni vocali per la posizione delle placche e per premere il pulsante di scarica elettrica.
La legge 120/2001 ne consente l´uso, oltre che agli operatori sanitari, anche a soccorritori “laici” addestrati e abilitati.
Con Heartsine il DAE diventa PAD!
La tecnologia Heartsine, leader mondiale nella produzione di defibrillatori automatici, ha introdotto il concetto PAD (Pubblic Access Defibrillator – Defibrillatore ad Accesso Pubblico). Il Defibrillatore Heartsine, infatti, non solo è in grado di analizzare e rilevare la presenza di una fibrillazione ventricolare in un soggetto affetto da arresto cardiaco e di somministrare lo shock elettrico, se necessario, ma anche di verificare la corretta esecuzione della RCP (Rianimazione Cardio Polmonare).
“Non voglio prendermi la reponsabilità…” o “Non sono sicuro di saper fare un massaggio cardiaco…” sono quindi affermazioni che non hanno più motivo di esistere grazie al supporto totale che il defibrillatore offre al soccorritore.
Attraverso gli elettrodi posizionati sulla soggetto soccorso, il defibrillatore analizza l´efficacia delle pressioni toraciche ed attraverso una voce guida indica al soccorritore come procedere: “Più piano” – “Più forte” – “Più lento” – “Compressioni ben eseguite”.
Heartsine Samaritan PAD – 500P – è quindi il “Defibrillatore per Tutti”, da posizionare nelle palestre, sui campi sportivi, nei locali pubblici, nei condomini e nelle farmacie e nelle strutture sanitarie. Creare una rete di Defibrillatori ad Accesso Pubblico distanti l´uno dall´altro non più di 2/3 minuti di cammino, significa poter garantire tempistiche d´intervento in grado di ridurre di oltre il 50 per cento i decessi causati da Morte Improvvisa.












lunedì 11 agosto 2014



Lo Staff 2F vi augura un felice Ferragosto e vi ricorda che dal giorno 20-08-2014 saremo nuovamente operativi con nuovi servizi e prodotti per il settore Fisioterapico, Medico Estetico, Odontoiatrico e Farmaceutico

venerdì 8 agosto 2014

Potresti Salvare una persona.. o essere Salvato.

In caso di arresto cardiaco improvviso queste sono le possibilità di sopravvivenza:
SENZA DEFIBRILLATORE DAE DISPONIBILE SUBITO: < 5 PER CENTO
CON DEFIBRILLATORE DAE DISPONIBILE ENTRO 5 MINUTI : > 75 PER CENTO
Servono forse altre spiegazioni sull’importanza della diffusione dei DAE?
I defibrillatori sono studiati appositamente per l´utilizzo da parte di personale non sanitario, hanno costi d´acquisto e di gestione contenuti, nessuna necessità di manutenzione, sono estremamente facili da usare e progettati per perseguire con successo la propria mission di diffondere e rendere facilmente disponibili sul territorio un numero sempre maggiore di dispositivi salvavita.
L’80% dei decessi causati da arresto cardiaco improvviso avviene in ambito extra-ospedaliero: a casa, a scuola, sul lavoro, in viaggio, nel tempo libero. Ogni anno nel nostro paese oltre 60.000 persone muoiono perchè non si è in grado di somministrare una corretta ed efficacie terapia di rianimazione entro i primi 4 – 6 minuti dal verificarsi dell’evento.
In presenza di un arresto cardiaco improvviso solo l’utilizzo immediato del defibrillatore e l’esecuzione di un corretto massaggio cardiaco possono offrire delle reali possibilità di salvezza alla persona colpita: questo significa non soltanto poter incrementare da meno del 5% a oltre il 75% le possibilità di sopravvivenza all’arresto, ma anche poter scongiurare i danni derivanti da una prolungata assenza di ossigenazione dei tessuti celebrali (ipossia celebrale).
La prevenzione alla morte cardiaca improvvisa deve passare necessariamente attraverso la diffusione capillare sul territorio di dispositivi di defibrillazione DAE e la formazione di un numero sempre maggiore di cittadini in grado di riconoscere lo stato d’incoscienza causato da un arresto cardiaco e di attivare immediatamente le procedure di soccorso con defibrillatore.


    Ogni realtà extra-ospedaliera è chiamata ad essere parte attiva nella realizzazione di una rete nazionale di defibrillazione precoce che permetta l’accesso ad un defibrillatore DAE entro i primi 3 minuti dal verificarsi dell’arresto cardiaco, ovunque esso accada.

    lunedì 14 luglio 2014

    USATO GARANTITO



    MOLTI CLIENTI CI RICHIEDONO DISPOSITIVI USATI.
    PER QUESTO MOTIVO LA 2F MEDICALI HA DECISO DI INSERIRE NEL SUO SITO LA PAGINA "USATO GARANTITO".